Tutti comunichiamo

Comunicare è un gesto innato in ogni essere vivente e chiunque è in grado di farlo quando la comunicazione è semplice, ovvero quando si tratta di rendere noto qualcosa a qualcuno. 

Basta un cenno, a volte un silenzio prolungato, oppure un verso. Come quello del neonato, per catturare l’attenzione della mamma. 

 

A volte però la comunicazione può essere più complessa e non si esaurisce nel voler render noto qualcosa a qualcuno, come fa l’uomo che si imbatte  in una vecchia conoscenza e comunica il piacere di quell’incontro con un largo sorriso. Viene invece finalizzata nel cercare di ottenere la reazione di qualcuno. 

Esempio: un uomo ha sete, entra in un bar e si rivolge all’oste dicendo – potrei avere un birra per favore? –

Se diamo per scontato che il bar in quel momento è vuoto e silenzioso, che l’oste non è sordo e parla la stessa lingua dell’uomo, potremo facilmente attenderci che l’uomo riceverà la sua birra. La  comunicazione sarebbe dunque efficace. Ma cosa succederebbe invece se in quel momento il bar fosse  sovraffollato e le persone si accalcassero davanti al bancone? 

L’esperienza ci insegna che il nostro uomo esprimerebbe la sua richiesta e tuttavia, pur strillando, non riuscirebbe a scavalcare la barriera umana e ad ottenere una reazione dal suo interlocutore. La stessa comunicazione di prima diventerebbe ora inefficace

Ora però supponiamo che un secondo uomo entri nel bar. Che questi osservi brevemente la situazione e decida di mettersi sulla punta dei piedi, poi sollevi una mano per attirare l’attenzione del barista e, mimando la presa del boccale di birra che si avvicina alla bocca, aggiunga con l’indice il segno del numero 1. 

Il barista dopo aver ricevuto la comunicazione,  reagirà consegnandogli un bel bicchiere di birra fresca a lato del bancone. Saremo di nuovo in presenza di una comunicazione efficace. 

 

Ma farsi sentire è così difficile...

Sappiamo tutti però che, nel momento in cui l’uomo alza la mano, basterebbe che il barista ricevesse una telefonata sul cellulare, oppure una richiesta d’aiuto dal collega a fianco, per distoglierne l’attenzione e trasformare quella comunicazione da efficace a inefficace.

Questi pochi esempi, infatti, servivano solo a farci capire il perché, sebbene tutti siamo in grado di comunicare, farlo bene e con efficacia risulti invece così difficile a tanti. 

Il problema è che i fattori che entrano in gioco nella comunicazione sono molteplici e per di più variabili. Per cui ciò che va bene in una situazione, rendendola efficace, non lo è più in un’altra.

E se già è complicato mantenere un buon livello comunicativo fra due persone o all’interno di una coppia, figuriamoci quanto questo possa esserlo in un contesto aziendale. Dove la situazione è in apparenza, simile, ma in realtà, ben più complessa.

Notiamo sotto, le analogie apparenti fra l’esempio dell’uomo al bar e un’azienda che voglia lanciare un nuovo prodotto

L’analogia apparente fra i due casi è facilmente percepibile e tuttavia nel caso del canale utilizzato, la voce, questa è oltremodo evidente. Essa infatti rimarrà tale solo e se la voce dell’azienda sarà realmente univoca

Nel caso di una azienda infatti è fondamentale che la stessa comunichi all’unisono con tutti i propri organi, per produrre un risultato simile a quello ottenuto da un’orchestra

In questo caso la comunicazione può essere  efficace perché uomini, mezzi e strumenti diversi, concorrono tutti a “suonare la stessa musica” in un contesto armonico. A meno che…

I disturbi della comunicazione

Talvolta la comunicazione può essere “disturbata”, cioè ostacolata, e allora il messaggio non viene recepito in modo completo o addirittura viene distorto nei suoi contenuti. 

Torniamo all’esempio del bar e immaginiamo che nel momento in cui il secondo uomo sta trasmettendo il suo messaggio, squilli il cellulare nella tasca del barista, oppure un collega richieda il suo aiuto. La comunicazione dell’uomo, non andrebbe più a buon fine a causa di questa interferenza.

L’interferenza, detta anche “disturbo”, può dipendere da uno qualsiasi degli elementi della comunicazione: 

Ricapitolando...

Tutti possiamo comunicare, poiché è un’atto innato e istintivo. Ma come abbiamo visto i fattori in gioco, e le sue variabili, sono talmente tanti che farlo con successo può diventare un’impresa ardua.

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